BIOMETANO
La produzione di biometano da digestione anaerobica di rifiuti organici è un processo che prevede la decomposizione di questi rifiuti in assenza di ossigeno libero, attraverso l’azione di microrganismi che attaccano la sostanza organica. Da questo processo si ottiene principalmente biogas, costituito da metano e anidride carbonica, che viene poi sottoposto a un’operazione di upgrading, ovvero di purificazione, per eliminare l’anidride carbonica (CO2), le impurità e gli inquinanti, ottenendo così il biometano. Il biometano è un combustibile rinnovabile che nel nostro caso viene utilizzato per l’autotrazione, ma può anche essere utilizzato per produrre elettricità o calore. La CO2, invece, può essere raccolta ed utilizzata per scopi industriali o alimentari.
Il processo di produzione del biometano prevede la triturazione e la vagliatura dei rifiuti organici, che vengono poi lasciati per circa 40 giorni in digestori chiusi ermeticamente in regime di termofilia (circa 55 °C), dove i microrganismi compiono la digestione anaerobica producendo biogas. Il materiale in uscita dal processo di digestione anaerobica, il digestato, viene trasformato in compost di alta qualità mediante il processo di compostaggio. La produzione di biometano da rifiuti organici è un esempio di economia circolare, in cui il rifiuto organico viene trasformato in risorsa e immesso nuovamente nel ciclo produttivo.
Inoltre, dal trattamento delle acque di processo, si ottiene anche un fertilizzante azotato (solfato di ammonio) che può essere utilizzato in agricoltura.
I vantaggi del biometano
La produzione di biometano da rifiuti organici presenta numerosi vantaggi, tra cui: